
UNA QUESTIONE DI RELAZIONE
- Giulia
- Relazione , Cane , Cucciolo
- November 10, 2023
Se hai un cane probabilmente avrai sentito dire molte cose sul tipo di relazione che “dovresti” avere con lui. Ti hanno detto che devi essere un capobranco autoritario ed inflessibile, un leader, un compagno di giochi, oppure che “basta solo tanto amore”.
Nei miei 8 anni di studi in cinofilia mi sono posta molto spesso questo problema e ho cercato di trovare una risposta tra le mille teorie di cui sono venuta in contatto. Ecco cosa ho scoperto.
Iniziamo col dire che le ideologie del tipo “con il cane bisogna fare così” mi hanno sempre fatto storcere il naso. “Il cane” dicono… ma di quale cane stiamo parlando? Possibile che si applichino le stesse regole ad un cucciolo di maltese spaventato come ad un pastore tedesco adulto aggressivo? Mi sembrava quantomeno riduttivo.
Quando ero più giovane, fino ai 18 anni, avevo un cane che consideravo come un fratello, cui cui avevo un rapporto spontaneo e genuino, e non avevo mai pensato che ci fosse qualcosa che non andava nel nostro rapporto.
Successivamente ho vissuto la meravigliosa esperienza di crescere una cucciola, Aura, e avevo deciso di informarmi al massimo per fare tutto “alla perfezione”, impresa che si è rivelata molto più complicata del previsto perché più studiavo e cercavo di informarmi, e più mi sentivo confusa sul da farsi.
Il bandolo della matassa l’ho trovato molto tempo e molti studi dopo. Con questo articolo spero di riuscire a farti un riassunto e darti una linea generale di quello che ho capito.
Innanzitutto ho scoperto che la questione della relazione che si viene a creare tra un cane ed un essere umano è stata studiata attentamente a livello scientifico, e questo mi ha aiutata ad operare un primo distinguo tra vecchi miti e reale conoscenza.
La scienza ci dice che, essendo il cane un mammifero sociale, ha bisogno di legami sociali duraturi, profondi e costanti e di un gruppo familiare stabile. I cuccioli di cane, essendo individui immaturi, sono incapaci di regolare da soli le proprie emozioni ed hanno bisogno di uno (o più) individui adulti che li rassicurino quando qualcosa li preoccupa, li aiutino a regolarsi quando si eccitano e gli facciano da filtro mostrando loro l’assetto emotivo adeguato da tenere nelle diverse situazioni.
L’individuo adulto che ha questa funzione viene chiamato “base sicura” perché è la base a cui il cucciolo ritorna ogni volta che ne ha bisogno. Solitamente il ruolo di base sicura viene ricoperto dalla madre del cucciolo e secondariamente da altri cani del branco. Inoltre il rapporto che si crea tra la madre e il cucciolo viene chiamato “legame di attaccamento” perché il cucciolo ricerca costantemente la vicinanza con la madre.
Se quel cucciolo rimanesse con la sua famiglia per tutta la vita, la madre e gli altri membri del branco modificherebbero pian piano il rapporto che hanno con lui in base alla sua età, al suo carattere ed al suo livello di maturazione.
Il legame di attaccamento è stato osservato anche in altri animali, tra cui gli scimpanzé e gli esseri umani.
Ma c’è qualcosa di speciale che accade con la specie canina e che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “miglior amico dell’uomo”: il cane può trasferire il legame di attaccamento da un individuo della propria specie ad un individuo di una specie diversa, in questo caso ad un’essere umano.
Ciò che accade con l’adozione di un cucciolo quindi, è che il piccolo identifica il suo umano come la sua nuova base sicura, da cui ricerca rassicurazione e regolazione emotiva.
Col passare dei mesi però, il cucciolo non è più un cucciolo. A circa 6-8 mesi, con l’inizio della produzione degli ormoni sessuali, il cane entra nel periodo dell’adolescenza.
Se si trovasse ancora nel suo branco i cani adulti comincerebbero a trattarlo diversamente: gli darebbero regole e confini, gli insegnerebbero ad aspettare il suo turno per mangiare o accedere ad altre risorse, e gli insegnerebbero a rispettare lo spazio personale degli altri e comportarsi educatamente. E’ un lavoro che costa molte energie, e per questo motivo ove possibile viene svolto da più adulti che collaborano insieme nel ruolo di educatori.
E se il cane è stato adottato? Se il cucciolo è stato adottato in una famiglia umana, l’onere di educarlo ed insegnargli a rispettare regole e limiti spetta alla sua nuova famiglia. E’ un compito a volte gravoso, che richiede pazienza e costanza. Inoltre spesso ci risulta difficile perché la nostra specie è tarata su un orizzonte temporale molto più ampio: siamo abituati a bambini che che diventano adulti nell’arco di circa 20 anni, non di 2. I cani crescono e cambiano molto in fretta, e noi facciamo fatica a restare al passo.
Qual è quindi la relazione che dovremmo instaurare con i nostri cani? La risposta è: dipende. Il nostro modo di rapportarci dovrebbe essere costantemente calibrato sul soggetto che abbiamo davanti, in base alla sua personalità, alla sue età ed al suo grado di esperienze.
Lo so, forse speravi in un risposta chiara, concisa, uguale per tutti, tipo “devi comportarti come se fossi la sua mamma” o “devi essere il suo capobranco”. Ma le cose cose troppo chiare e semplici purtroppo finiscono con l’essere riduttive e spesso addirittura controproducenti.
E d’altronde le relazioni tra specie diverse sono una questione molto varia e complessa, per cui non possono essere ridotte a qualcosa di banale.
Vorrei però concludere questo articolo dandoti qualche spunto pratico che ti aiuti ad orientarti, parlando di cosa NON dovresti fare nella relazione con il tuo cane:
Pretendere troppo da un cucciolo. I cuccioli, come dicevamo sopra, sono individui mentalemnte ed emotivamente immaturi. Non hanno le competenze per affrontare da soli situazioni complesse come passeggiare al guinzaglio in mezzo alla confusione, incontrare molti cani e persone diverse o visitare molti posti diversi. Né sono in grado di gestire molte ore di solitudine. Se decidi di adottare un cucciolo assicurati di avere molto tempo da dedicargli.
Trattare un cane adulto come se fosse un bambino. Un cane adulto è un adulto di un’altra specie, ed in quanto tale è importante che possa fare il cane, correre nel verde, sporcarsi, socializzare con gli altri cani.
Basare tutto il vostro rapporto sulla competizione. Ogni tanto avere una discussione con il proprio cane può essere sano e funzionale alla relazione, ma se basi tutto il vostro rapporto su una gara a chi è più forte, il tuo cane crescerà credendo che la competizione sia la base di tutti i rapporti con cani e persone e ciò lo porterà ad essere in costante conflitto col mondo. Una relazione sana dovrebbe basarsi piuttosto sulla collaborazione. Ricorda che tu sei un modello per il tuo cane e quindi sarà molto più efficace per voi se gli mostrerai come essere gentile e cordiale con gli altri, piuttosto che come prevaricarli.